Figlia di un’epoca illuminata dal Rinascimento e segnata da contrasti politici e religiosi, Artemisia Gentileschi respira fin dall’infanzia un’atmosfera creativa, sottoponendosi, attraverso il padre Orazio, all’affascinante disciplina della pittura, arrivando a concepire una propria tecnica altrettanto sublime.
Avendo a disposizione una vasta quantità di materiale su cui cimentarsi e perfezionare il suo talento naturale, Artemisia si lascia plasmare dall’opera di Caravaggio; un’influenza che il padre aveva già assimilato, avendo egli stesso instaurato rapporti di conoscenza con il maestro Michelangelo Merisi, del quale, si dice, acquistava spesso le basi per le proprie composizioni.
In questo modo, la figlia sviluppò uno stile peculiare tra astrazione sognante e realismo pragmatico; mai privo di un contesto storico-artistico di base, data la predilezione di Orazio per l’attenzione ai movimenti artistici contemporanei. Opere sempre dense di narrazione, i dipinti di Artemisia Gentileschi raffigurano episodi della mitologia greca, i racconti biblici di Davide e Betsabea, Lot, Lucrezia, nonché il tema ripetuto di Giuditta.
Maria Maddalena era un soggetto molto amato dagli artisti e dal pubblico, perché rappresenta il modello ideale della ricerca della virtù e della rinuncia ai piaceri del mondo. La protagonista è raffigurata a figura intera, avvolta in un abito giallo oro, che le copre generosamente le ginocchia, esaltato dai colori contrastanti della tunica e dal piede ruvido con le unghie sporche che fuoriesce dal vestito, rendendola il punto focale dello sguardo dello spettatore. Seduta in un momento di meditazione e preghiera, con le guance arrossate, Maddalena volge lo sguardo verso sinistra, nel momento della sua transizione: in primo piano, un teschio poggia su un libro sopra una superficie rocciosa, simboleggiando l’abbandono della sua vita di peccato.
Si notano alcune sorprendenti somiglianze con la Maddalena in estasi di Caravaggio, soprattutto nella posizione e nella modellazione delle mani, così come nell’apparizione della croce nella parte superiore sinistra della tela. La scena si svolge su una sorta di formazione rocciosa, mentre sullo sfondo dolci onde accarezzano il mare.
Lo strato pittorico è eseguito su una preparazione omogenea e relativamente spessa di colore rosso-bruno su tutta la superficie, visibile soprattutto nella parte superiore destra della tela a causa di una maggiore trasparenza dovuta all’invecchiamento della pellicola polimerica. Nella stessa area, una figura, che originariamente non faceva parte della composizione finale ma piuttosto di una costruzione precedente, appare come una fantomatica visione.
Questo fenomeno, unito alla riflettografia infrarossa ottenuta con la nostra Apollo, ha confermato la presenza di uno o più disegni realizzati prima di quello attualmente visibile: se capovolta, la tela rivela in effetti quello che potrebbe essere un San Girolamo, seduto, con in mano un qualche libro o oggetto, circondato da vegetazione. Nella parte inferiore, alcune annotazioni dell’artista e alcuni atti vandalici.
Artemisia ha evidentemente riutilizzato questa tela già iniziata, come facevano molti artisti dell’epoca, per risparmiare sui materiali.
Artemisia Gentileschi, Maria Maddalena penitente, olio su tela, collezione privata.




