Il Trittico della Vergine in Gloria fu commissionato da Pietro II di Borbone e da sua moglie Anna di Beaujeu tra il 1500 e il 1501 per adornare la cappella della Cattedrale di Moulins.
L’attribuzione del trittico è stata a lungo discussa, ma può oggi essere attribuita con quasi totale certezza alla mano di Jean Hey.
Il pannello centrale raffigura la Vergine in trono, circondata da angeli mentre tiene il Bambino sulle ginocchia. Nella parte superiore, due angeli portano una corona di stelle sopra la testa della Vergine mentre altri sei, tre per ogni lato del trono, la guardano. Nella parte inferiore due angeli reggono un’iscrizione latina tratta dall’Apocalisse XII “Hec est illa deqva sacra canvnt evlogia sole amicta lvnam habens svb pedibz stelis mervit coronari dvodenis”, che si può tradurre approssimativamente come “Questa è colei che viene lodata nelle Sacre Scritture: avvolta nel sole, avendo la luna sotto i piedi, meritò di essere coronata con dodici stelle”. La Vergine è vestita con un pesante mantello rosso, tipico delle Vergini fiamminghe, che anticipa la Passione di Cristo.
Il pannello di sinistra rappresenta Pietro II accompagnato da San Pietro. Quest’ultimo indossa un mantello ornato di ricami e un diadema di cabochon arrotondati, gioielli trasparenti e palmette. Pietro II è inginocchiato in primo piano; indossa un mantello rosso e un diadema.
Sul pannello di destra, si vedono Anna di Beaujeu e sua figlia Susanna in preghiera, accompagnate da Sant’Anna. Gli abiti di Anna e Susanna sono molto ricchi, mentre Sant’Anna indossa un vestito molto più sobrio.
Il disegno preparatorio del trittico di Moulins, molto ricco e complesso, è una testimonianza del processo creativo di Jean Hey.
In generale, notiamo che il disegno varia a seconda dell’importanza o della funzione dell’elemento rappresentato. Nel pannello di sinistra, la differenza di trattamento è molto evidente tra San Pietro e Pietro II di Borbone. Quest’ultimo è disegnato con linee abbastanza fini e precise, a carboncino o a secco, animato dalla preoccupazione di una fedele somiglianza con il duca; il tratteggio è sottile e suggerisce la modellazione. I tratti di San Pietro, invece, sono molto più schematici; il disegno è realizzato tramite un pennello/penna con poche indicazioni di volumi, l’artista non essendo qui vincolato dalla preoccupazione di somiglianza.
Questo vale anche per le figure schematiche degli angeli e della Vergine nel pannello centrale. Il loro disegno testimonia del riutilizzo di schemi/modelli di studio, una pratica comune dell’epoca. Sebbene le loro posizioni siano diverse, le somiglianze tra gli angeli dei diversi pannelli sembrano derivare dalla stessa idea. Il confronto con altri dipinti di Hey sembra confermare questa ipotesi.
In entrambi i pannelli, i volti dei donatori sembrano essere stati oggetto di un preciso disegno preparatorio a fini di realismo. Non si osservano pentimenti rispetto all’esecuzione pittorica.
Il volto di Pietro II di Borbone può essere messo a confronto con il dipinto del Louvre, Pietro II di Borbone presentato da San Pietro, un ritratto molto simile sotto molti aspetti: posizionamento, espressione e taglio di capelli.
Nel pannello di destra, pentimenti sono visibili nei busti e nelle braccia di Anna e soprattutto di Susanna, la posizione della quale l’artista a più volte cambiato. Notiamo anche un importante pentimento nel panneggio di Sant’Anna.
La riflettografia infrarossa mostra il posto predominante del disegno sottostante nell’esecuzione finale di questa magnifica composizione. Il disegno traspare volutamente sotto gli strati colorati, soprattutto nel pannello centrale, modellando le ombre nella fase pittorica. Ne sono un esempio lampante le sopracciglia del Bambino nel pannello centrale e il volto dell’angelo a sinistra della Vergine.
Le immagini in falso colore suggeriscono l’uso dei seguenti pigmenti: bianco di piombo, vermiglio, acetato o resinato rameico. L’osservazione al microscopio rivela che il mantello di Sant’Anna e quello della Vergine sono stati dipinti con lapislazzuli, un pigmento molto costoso che sottolinea l’importanza di questa commissione.
Jean Hey, Il Trittico della Vergine in Gloria , 1500-1501, huile sur bois, Cathédrale de Moulins.







